“Comprate e consumate prodotti italiani e lucani, fa bene alla salute e fa bene all’economia. Fare la spesa è un atto politico, non svalutiamo la nostra agricoltura”, così si è espresso Matteo Salvini durante il pubblico comizio svoltosi a Matera lo scorso 12 marzo. Obiettivi chiari per la Lega per i quali si spende ormai da anni: la tutela del territorio, la valorizzazione dei prodotti locali e ridare dignità ai piccoli e medi imprenditori agricoli. Proprio questi ultimi hanno subito forti svalutazioni con l’entrata in Europa e in Italia di prodotti provenienti dall’estero.
Dall’estero senza garanzie
E’ il caso delle arance marocchine, dell’olio e del pesce tunisino, del riso cambogiano e dei pomodori cinesi, che oltre a compromettere la nostra economia, non offrono garanzie per i consumatori. Le norme italiane che disciplinano l’utilizzo di pesticidi e conservanti sono più restrittive rispetto a quelle di altri paesi mettendo così in pericolo la sicurezza alimentare. La responsabilità è da imputare all’Unione Europea che ha tolto tutti i dazi favorendo l’entrata di prodotti con caratteristiche igienico-sanitarie non controllate, con sostanze chimiche sopra la norma consentita e materie prime non garantite.
Locale fa bene allo sviluppo
Per i cittadini della Basilicata, scegliere prodotti lucani ha un grande valore per tutto il tessuto economico e per incentivare il sistema di crescita e sviluppo. I prodotti locali non sono solo controllati e genuini, ma hanno anche tutte le caratteristiche di qualità che possono percorrere sistemi di certificazione virtuosi per dare una nuova spinta al commercio